
Dopo aver amato Alice nel paese delle Megere, la sua prima indagine a Vignaiolo del Garda, non vedevo l’ora di ritrovare questa protagonista così particolare: una libraia curiosa, ironica, a tratti malinconica, sempre pronta a mettersi in gioco. Il primo libro mi aveva colpita per l’ambientazione originale e l’equilibrio tra mistero e ironia, ma è con Il Codice d’Alice che ho percepito un’evoluzione più profonda del personaggio e del tono narrativo: Alice è cambiata, e la sua nuova indagine lo dimostra in modo evidente.
La storia prende il via quando il suo passato da impiegata, che credeva archiviato per sempre tra i ricordi sbiaditi di un vecchio badge e la frustrazione quotidiana, torna a galla con prepotenza: il suo ex capo scompare e, ancora una volta, Alice si ritrova suo malgrado invischiata in una faccenda torbida, misteriosa, con un numero impressionante di sospettati (venticinque, per la precisione) e nessuna pista davvero chiara. Il caso è complesso, articolato, e tiene incollati fin dalle prime pagine, in più, quello che secondo me rende questa lettura particolarmente interessante non è solo l’intreccio ma è il modo in cui Alice lo affronta.
Non è più infatti solo una donna che si rifugia tra le pagine dei libri, ma una persona che impara ad affrontare le proprie paure, che si guarda dentro con sincerità, che si mette in discussione. In questa seconda indagine emerge una protagonista più consapevole, forse un po’ più stanca, ma anche più vera. Il legame con le amiche di sempre, Simona e Ludovica, si rafforza e diventa uno dei cardini emotivi della storia. E ovviamente non mancano loro: le megere. Regina e le sue compagne non sono solo una nota folkloristica, ma assumono un ruolo più centrale, inquietante, e la loro presenza aleggia per tutto il romanzo come un’ombra sottile ma costante.
Lo stile di Stefania Bresciani si fa più sicuro, più fluido, e riesce a dosare con equilibrio ironia e tensione. Ci sono momenti in cui sorridere e altri in cui si trattiene il fiato, in un’alternanza ben costruita che rende la lettura scorrevole, ma mai superficiale. La trama, rispetto al primo romanzo, è più ricca e meglio intrecciata: ogni personaggio sembra nascondere qualcosa, e fino alla fine non si riesce davvero a intuire chi sia coinvolto e in che misura.
Personalmente, ho apprezzato molto questa crescita narrativa. Alcuni passaggi, forse, avrebbero potuto essere più asciutti o più emotivamente incisivi, ma è proprio in queste sfumature che riconosco il potenziale della serie. C’è spazio per approfondire ancora di più il lato psicologico, per alzare ulteriormente il livello del mistero, ma già ora Il Codice d’Alice si distingue come un cozy crime intelligente, umano e ben scritto.
Se avete già letto il primo, troverete in questo secondo capitolo una continuità che non delude e, anzi, aggiunge nuove sfumature. Se invece non conoscete ancora Alice, forse è il momento giusto per iniziare a frequentare la sua libreria. Un posto dove i libri parlano, i segreti si nascondono tra le pagine… e le megere non sono mai troppo lontane.
Titolo: Il codice di Alice
Autore: Stefania Bresciani
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 418
Editore: Amazon KDP
